Prima di partire, per cominciare
Se non siete mai entrati in una Casa da Gioco o non avete mai giocato
ad una piattaforma di giochi online, siete nel posto giusto per sapere cosa
fare quando incontrerete la Regina dei casinò... la roulette.
Andiamo per punti, per
cominciare, per i novizi dei tavoli:
1) Non dovete sfidare nessuno, qui non dovete
mietere vittime. Non siamo ad un tavolo da poker, non renderete povero
nessuno. E’ enormemente più semplice e banale: dovete fare una previsione. Ci
sono 37 numeri sul cilindro disposti in ordine –diciamo- casuale e ad ogni
lancio (detto spin) finisce in uno di questi. Stop. Nessun calcolo (come al
Blackjack) e la vostra sorte non è in mano vostra (come a Craps, ai dadi) ma ai
nostri amici Croupier.
2)
Le possibilità di vincita teoriche, il c.d. payoff è altissimo: 97,30%. Mi
spiego: se per assurdo giocate un euro su ogni numero, otterrete una vincita “en plein” (in pieno) di 35 euro, a cui
si somma la “miss” (la pedina
vincente che non viene rimossa dal tavolo), per un totale di 36 euro. Ho speso
37 euro, ne ho incassati 36: ho perso un euro ovvero 1/37=2,7%. Facile no?
3) In
Italia ed in Europa abbiamo principalmente due modalità di gioco: la francese e la fair roulette, detta
anche all’inglese o europea. Differenze: la francese è l’originale roulette
delle case ottocentesche sparse per il Vecchio Continente, ove tutti i
giocatori hanno tra le mani le stesse identiche fiches raffiguranti i vari
valori (5 euro, 10 euro, 20 euro ad esempio), il gioco è gestito da tre croupier
e un capo ed in caso di vincita si alza la mano per chiederne il pagamento; la
fair roulette ha semplificato il rapporto introducendo gettoni di colore
diverso per ogni giocatore che siede al tavolo, quindi esauriti i posti
disponibili non si può accedere ed è per questo che basta e avanza un solo
“impiegato” a gestire la bottega.
4) Come
detto la vera roulette è quella francese
ma nei casinò trova sempre meno spazio per la difficoltà intrinseca di gestire
le proprie giocate: spesso si incappa in contestazioni di più giocatori che
recriminano una giocata vincente e così i funzionari procedono all’analisi
delle telecamere che svelano chi è il vero vincitore. Personalmente non ho mai
subito un torto, da questo punto di vista. Peccato comunque che la francese sembra
sia sempre più ridimensionata... Ai nostalgici piace perché, ad esempio, è
l’unica modalità che accetta gli annunci, ovvero mentre la pallina gira e sta
per cadere potrete urlare nelle orecchie del croupier la vostra giocata
dell’ultimo secondo lanciando i gettoni della vostra puntata. Certo potrete
chiamare uno o più numeri, ma la vera tradizione sta nel chiamare combinazioni
complesse come serie, nassa, orfanelli, vicini, numeri e laterali, finali...
5) La
fair roulette al contrario impazza
sempre più e proporzionalmente occupa molto più spazio della sorella più
antica. Attenzione: parliamo sempre e comunque della ruota a 37 numeri e non
dell’americana a 38 (con zero e doppio zero e una diversa disposizione sul
cilindro). Il gioco è tendenzialmente più veloce e di facile interpretazione:
ogni giocatore ha il proprio colore e gli annunci non sono ammessi: al “rien ne
va plus” si tolgono le mani dal tappeto (che potrebbe essere blu, azzurro,
rosso scuro o di altri colori ma non verde tradizionale come per la francese).
6) Giocare
alla roulette significa inseguire e centrare una previsione, come detto. Potrebbe essere numerica, quindi si gioca
al tavolo piazzando le giocate sui numeri disposti in ordine crescente sul
tappeto, oppure scegliere un elemento intrinseco della numerazione: pari,
dispari, alto, basso, rosso, nero.. queste sono chiamate chance, pagate 2:1. Se gioco un euro sul rosso, ed esce un numero
del mio colore, prendo 1 euro di vincita che si somma all’euro giocato non
rimosso dal tavolo. Io personalmente non amo le chance, non sono materia per
me. Io mi concentro sui numeri: li giochi in pieno, a cavallo, a terzine,
carrè, sestine.. Ad ogni tipologia di giocata corrisponde una vincita: in pieno
x35, a cavallo x17, la terzina x11, il carrè x8 e la sestina x5. Vi sono poi le
colonne e le dozzine che pagano 3:1: gioco un euro sulla prima dozzina, vinco 2
euro a cui sommo la giocata vincente.
7) Differenze
sostanziali fra il gioco reale, al
casinò, e il virtuale online: premesso che per online intendo comunque con
dealer live, solo ed esclusivamente con la ruota vera che gira e una persona
che tira la pallina. Io diffido assolutamente dai randomizzatori che gestiscono
le ruote virtuali, non mi interessano. Non posso affidarmi alla casualità
informatica: devo vedere come gira la pallina, la ruota che viene invertita, la
tipologia di cilindro. Quindi spinno online SOLO con croupier live. Mi raccomando. Ad ogni modo, anche se collegati con
un casinò reale, pur sempre di gioco virtuale si tratta perché non ho tra le
mani le fiches da giocare, mi basta qualche tocco di mouse. Qui sta la prima
differenza: facciamo un parallelo con il tennis, se giocate all’aperto un match
di 4 ore credo che fisicamente sia diverso che fare 30 mini-match alla Wii.
Ecco, l’impegno fisico e mentale è completamente diverso: al casinò se fai
giocate complesse con 40-50 gettoni sul tavolo ogni mano vanno riposizionati
con cura, senza commettere errori. Al pc basta premere “ripeti”, ed il gioco è
fatto. Quindi sembra più comodo… ma in realtà online hai pochi secondi per
giocare e non puoi parlare con nessuno quindi se non fai in tempo ti arrangi,
il tempo va e il croupier tira. Al casinò al contrario se stabilite una
comunicazione minima con l’impiegato vi aspetta e vi chiede se può tirare, non
male. Un altro aspetto, abbastanza rilevante, è rappresentato dal pagamento:
online non restano le miss sul tavolo quindi percepite sempre di incassare
qualcosa in più rispetto al gioco tradizionale… se gioco un pieno da 100 euro e
lo centro online vedo accreditati 3.600 euro contro le fiches di 3.500 che mi
verrebbero consegnate dal croupier. Non solo. Al casinò è tradizione
riconoscere agli impiegati il valore aggiunto del loro servizio, offrendo come
mancia il valore della scommessa in pieno che si è vinta. Mi spiego: ho giocato
100 euro in pieno e ho centrato il numero? L’impiegato si aspetta una mancia...
in tanti casi vedrete consegnare un gettone da 100 euro (!), in altri magari un
valore inferiore ma comunque importante (almeno 50, ad esempio). Se stiamo
giocando con i gettoni minimi (da 2 euro o da 5 euro), è quasi obbligo lasciare
un gettone all’impiegato. Io, sinceramente, l’ho sempre fatto volentieri… vuol
dire che si vince.
8) Avvicinarsi
alla roulette per la prima volta vuol dire, per curiosità, provare qualche
lancio cambiando qualche spicciolo. Ho visto tante volte principianti che
acquistano una decina di gettoni e dopo tre lanci a vuoto si rammaricano e
lasciano la postazione perché non hanno vinto un fico secco. E’ chiaro, che
essendo un gioco ad estrazione, non si può ipotizzare sia un gioco immediato. Spesso
è la costanza con cui si crea un sistema
stabile e non troppo costoso a dare frutti importanti. Alcuni importanti
siti di strategia e calcolo sostengono che non puoi cominciare a giocare se non
hai la disponibilità per avere 500 pezzi del taglio minimo… al casinò reale è
una bella somma, se consideriamo anche il gettone da 2 euro (non così
frequente). Se guardiamo online c’è Winga che permette di giocare a Roulette
Show con 0,10 taglio minimo, Sanremo online 0,50 euro. Cifre che permettono di
provare senza grossi intoppi qualche strategia di gioco. Io personalmente trovo
che 500 pezzi siano sufficienti se si concentra molto la giocata, se invece in
modo più variegato e tutelante cerchiamo giocate incrociate (più avanti vi
spiego cosa intendo) dico che di pezzi ne servono 1000… Ma ogni cosa a suo
tempo.
9) Ritardatari,
freddi, caldi ecc non sono panini o piadine del bar ma tipologie di statistiche
che le piattaforme mettono a disposizione: per ora vi dico, non lasciamoci
troppo influenzare da questi dati, in fin dei conti ad ogni spin tutti hanno la
stessa probabilità di vincita… Ma, c’è un però: la statistica sicuramente una manina ce la dà. La “normalizzazione” è un fattore reale e
concreto di cui parleremo.
10) Last
point of view: Al casinò andiamo per giocare denaro, è vero, ma cercando
l’adrenalina che ci fa divertire. Se vi angustiano problemi di qualsiasi genere
lasciate perdere, non sarà mai la vostra serata. Provato e testato. Bisogna essere
tranquilli e leggeri. Anche se ci mettiamo “la cintura di sicurezza”
e usiamo la testa giocare è pur sempre un azzardo. Non si scherza con i danari,
anche se coscientemente ne stiamo per mettere in gioco… Un conto è farlo con la
sicurezza della serenità interiore, un conto è farlo con altri pensieri
negativi che ci affliggono. Andreste a tenere una conferenza davanti a mille
persone con la febbre senza aver preparato la materia? Assolutamente no.
L’impegno mentale è tale da richiedere forza e coraggio, andando magari un
pochino preparati alle evenienze (tra cui il total loss, ahimè). Un’ultimissima
considerazione: sistemi vincenti sicuri non esistono! SISTEMI VINCENTI SICURI
NON ESISTONO! Mi sono spiegato?
Ci vediamo al tavolo
Immo