martedì 9 giugno 2015

#fuorigioco: non finire in offside

La tematica della ludopatia è socialmente esplosa: dal DL Balduzzi in poi è normale integrare il concetto ludopatico nella famiglia delle dipendenze. Finalmente, aggiungo. La ricerca spasmodica del risultato economico condiziona la nostra vita, usualmente con condotte lecite (lavoro, secondo lavoro, risparmio), in alcuni casi il mito irrazionale del gioco e della vincita correlata accelera i processi della smania, del desiderio e dell’arricchimento. I fattori che accendono la miccia sono proprio le vincite stesse: chi si avvicina al gioco in misura massiccia e annovera tra i risultati una forte vincita, avrà la sicurezza (inconsapevole) che questo riaccadrà. Ancora e ancora.
Bisogna partire da qui: congelare l’effetto vincita, ammorbidire l’approccio nervoso, destinare il giusto tempo. Facciamo alcuni parallelismi scomodi: bere a pasto del buon vino è usanza diffusa, diventare dipendenti dal vino o dall’alcol è un passaggio non scontato, ovviamente. Chi ama un buon tabacco non è detto che consumi un pacchetto o due di sigarette al giorno. Il gusto, il senso del ludico e del relax sono tali se inseriti in modo intelligente nella nostra vita.
Pertanto, collegandomi alla ludopatia, esprimo un pensiero iniziale: vista la delicatezza con cui ci si deve avvicinare al mondo dei giochi con denaro, è evidente che il contesto può aiutare. Quantomeno diventa un limite o un contenitore piu o meno adatto. Tradotto: il mondo online seppur sia veloce, innovativo, user friendly e incredibilmente realistico ci isola, ci protegge dalle sensazioni piú forti, perche il denaro sembra virtuale, in casa siamo soli e il computer non parla. Isolati in un mondo isolato. Un potenziale disastro, un devastante mix per cuori deboli.
Diversamente, se mi reco in un casinò, avrò in ogni caso un’esperienza diversa. Tra persone, rumori, telecamere e personale il mio “io” è tangibile e vivo. Uno sguardo e due parole caleranno l’esperienza in un contenitore sociale interattivo, sottoposto agli occhi umani ed elettronici di chi è pagato per far funzionare la Casa da Gioco. Non che il tutto migliori o peggiori le chance al tavolo… No, decisamente. Ma la proiezione psicologica cambia, in modo sofisticato. La socialità, in qualsiasi ambito è un fattore positivo. E lo è anche per un potenziale ludopatico.
Ho incontrato croupier dotati di una psicologia perfettamente in linea con le aspettative di chi sa che a volte diventa decisivo: la battuta, due parole, uno sguardo dubbioso al momento giusto, spiegare tecnicamente al giocatore alcuni dettagli… Frazioni di umanità utili ad aumentare la consapevolezza.
(continua)
 
Immo

giovedì 20 febbraio 2014

Una sessione "light" - parte prima

Ci siamo.


Avete buttato le prime fiches sul tavolo verde, avete elencato i primi santi presenti sul calendario e non avete salutato il coupier andando via... sì, siete sulla strada giusta. Anzi no. Significa che avete perso di vista l'obiettivo.

Giocare per divertirsi? Nessuno lo ammetterà mai.
Giocare per vincere? Altrimenti cosa siamo venuti a fare?

In realtà le considerazioni si intrecciano molto più di quello che suggerisce una prima analisi. Qualsiasi "cosa" facciamo nella ns vita ha un pizzico di fascino, ci stuzzica, ci dà adrenalina. E' ovvio. Qui sul tavolo mettiamo dei soldoni, non solo emozioni e quindi va messo il freno a mano all'intraprendenza impulsiva che magari ci caratterizza. Insomma tutto molto zen. L'equilibrio e la scioltezza d'animo ci deve guidare con serenità. Posso? Gioco. Non posso? Tiro dritto, per ora. E' assolutamente controproducente infilarsi in un sistema di gioco mediamente complesso se non ho il capitale sufficiente.

Esempio pratico


Sono un novizio, voglio provare l'emozione del casinò, della roulette. Io consiglio vivamente di andarci, fisicamente. Gita fuori porta. Altro che online. Oppure se proprio è impossibile raggiungere una Casa da Gioco, consiglio un servizio user-friendly e televisivo come Winga. Puntate basse, bassissime giusto per cominciare.

Che si fa? Scordatevi pari, dispari, nero, rosso ecc... Scegliamo un numero. Il vostro preferito. Decido io dai, questo giro. Prendiamo il numero 17. Proprio i 17? Sì, proprio il 17. E' perfetto. Appartiene al settore degli orfanelli ma confina con la serie (dal 27 in poi) e con i vicini (dal 25, suo laterale). Unito a 6 34, forma una terzina interessantissima. Copriamo 10 numeri con un pezzo ognuno (4 21 2 25 17 34 6 27 13 36) oltre alla giocata orfanelli a cavallo (altri 5 pezzi che coprono l'1 in pieno, 6-9 cavallo, 17-17 17-20 cavalli, 31-34 cavallo) e aggiungiamo 3 cavalli: 16-17 17-18 33-36. Cosa succede? Copriamo una seconda zona della ruota, opposta, con alcuni cavalli difensivi. Giochiamo 18 pezzi complessivi, se andiamo nella 17zone almeno ne prendiamo 36, se andiamo in zona protetta giusto 18 per ripetere, se andiamo sul 17 facciamo il nostro piccolo "botto" (sono 108 i pezzi vincenti), se andiamo sul 6 e il 34 ci tornano 54 pezzi. Non male. Una giocata così, da 18 pezzi, se giocata online da 0,50 cent per fiches ci costa 9 euro. Al casinò, ai tavoli da 2 euro, ci costa 36 euro. Consideriamo di avere un capitale MINIMO per ripeterla 15 volte. Ovvero un termine di spin tale per cui sgombriamo il campo da eventuali frequenze fuori zona. Nota bene: la scelta del 17 con laterali annessi, che coinvolgono ben tre settori, ci libera anche dalla statistica settoriale.

Chiaro?

Ora fingiamo di essere al tavolo... la sequenza è questa: ripeto fino a che non centro uno di questi: 1, 6, 17, 34,36.. Cosi ho fieno in cascina e provo a accelerare. Lo spin successivo può essere già determinante: io in questi casi non raddoppio tout court la giocata, ma raddoppio la mia zona. Precisamente aggiungo un pieno a 13 27 6 34 17 25 2, portando a 25 la giocata complessiva. Se la pallina resta in zona, ripeto l'operazione, ampliando il raggio d'azione (raddoppio ad esempi la giocata orfanelli). Se invece lo spin è infelice, riparto dalla giocata #1 iniziale da 18 pezzi. E riparto. Qualora siate più fortunati di Grosso al Mondiale 2006 e centrate il 17, lo spin successivo resta in zona e magari anche il terzo (raro ma non impossibile, assolutamente), potreste compiere la vostra prima scelta saggia da neo-player del cilindro: salutare la curva e ritirarvi.
 

Comeee?? Adessoooo?

 
Ebbene sì, datevi un limite di vittoria, di guadagno. Violatelo solo se il croupier vi sta deliziando con una ripetizione via l'altra nel nostro settore. Storicamente, nelle occasioni di maggior successo personale, è andata così: volevo venir via da sto tavolo ma ogni giro era sempre meglio... nella nostra ipotesi immaginate un tabellone con 17 2 17 25 25 34 6 13...... sembra fantascienza ma sono le sequenze che portano a vincere molto, moltissimo. Dopo il 13 uscì il 29: fine dei giochi. Non riparto più. Ho vinto e stravinto. Mi spiego?
 
Per ora fermiamoci qui. Una zona, tanti numeri, 18 pezzi per partire e 15 tentativi in canna (270 pezzi complessivi, 135 euro se gioco 0,5 euro oppure 27 euro se gioco 0,10 euro online, oppure 540 euro se sono al tavolo da 2 euro).
 
Il risultato atteso non è certo, assolutamente. Potreste capitare in una serie di 15 spin sempre fuori zona. Oppure restare in numeri che ci permettono solo di ripetere. Potreste dare uno spin-limit al vostro sistema. Ma di questo ne riparleremo. Anche delle protezioni. Intanto divertiamoci con 0,10 euro a gettone, dove consentito, o 0,50 euro per fare, diciamo, allenamento.
 
Chiarissimo????
 
Immo. Il 17 mi ha dato tante soddisfazioni...........
 
 
 
 
 

mercoledì 29 gennaio 2014

Dieci punti per partire!



Prima di partire, per cominciare

Se non siete mai entrati in una Casa da Gioco o non avete mai giocato ad una piattaforma di giochi online, siete nel posto giusto per sapere cosa fare quando incontrerete la Regina dei casinò... la roulette. 

Andiamo per punti, per cominciare, per i novizi dei tavoli:
 
1)      Non dovete sfidare nessuno, qui non dovete mietere vittime. Non siamo ad un tavolo da poker, non renderete povero nessuno. E’ enormemente più semplice e banale: dovete fare una previsione. Ci sono 37 numeri sul cilindro disposti in ordine –diciamo- casuale e ad ogni lancio (detto spin) finisce in uno di questi. Stop. Nessun calcolo (come al Blackjack) e la vostra sorte non è in mano vostra (come a Craps, ai dadi) ma ai nostri amici Croupier.
 
2)      Le possibilità di vincita teoriche, il c.d. payoff è altissimo: 97,30%. Mi spiego: se per assurdo giocate un euro su ogni numero, otterrete una vincita “en plein” (in pieno) di 35 euro, a cui si somma la “miss” (la pedina vincente che non viene rimossa dal tavolo), per un totale di 36 euro. Ho speso 37 euro, ne ho incassati 36: ho perso un euro ovvero 1/37=2,7%. Facile no?
 
3)      In Italia ed in Europa abbiamo principalmente due modalità di gioco: la francese e la fair roulette, detta anche all’inglese o europea. Differenze: la francese è l’originale roulette delle case ottocentesche sparse per il Vecchio Continente, ove tutti i giocatori hanno tra le mani le stesse identiche fiches raffiguranti i vari valori (5 euro, 10 euro, 20 euro ad esempio), il gioco è gestito da tre croupier e un capo ed in caso di vincita si alza la mano per chiederne il pagamento; la fair roulette ha semplificato il rapporto introducendo gettoni di colore diverso per ogni giocatore che siede al tavolo, quindi esauriti i posti disponibili non si può accedere ed è per questo che basta e avanza un solo “impiegato” a gestire la bottega.
 
4)      Come detto la vera roulette è quella francese ma nei casinò trova sempre meno spazio per la difficoltà intrinseca di gestire le proprie giocate: spesso si incappa in contestazioni di più giocatori che recriminano una giocata vincente e così i funzionari procedono all’analisi delle telecamere che svelano chi è il vero vincitore. Personalmente non ho mai subito un torto, da questo punto di vista. Peccato comunque che la francese sembra sia sempre più ridimensionata... Ai nostalgici piace perché, ad esempio, è l’unica modalità che accetta gli annunci, ovvero mentre la pallina gira e sta per cadere potrete urlare nelle orecchie del croupier la vostra giocata dell’ultimo secondo lanciando i gettoni della vostra puntata. Certo potrete chiamare uno o più numeri, ma la vera tradizione sta nel chiamare combinazioni complesse come serie, nassa, orfanelli, vicini, numeri e laterali, finali...
 
5)      La fair roulette al contrario impazza sempre più e proporzionalmente occupa molto più spazio della sorella più antica. Attenzione: parliamo sempre e comunque della ruota a 37 numeri e non dell’americana a 38 (con zero e doppio zero e una diversa disposizione sul cilindro). Il gioco è tendenzialmente più veloce e di facile interpretazione: ogni giocatore ha il proprio colore e gli annunci non sono ammessi: al “rien ne va plus” si tolgono le mani dal tappeto (che potrebbe essere blu, azzurro, rosso scuro o di altri colori ma non verde tradizionale come per la francese).
 
6)      Giocare alla roulette significa inseguire e centrare una previsione, come detto. Potrebbe essere numerica, quindi si gioca al tavolo piazzando le giocate sui numeri disposti in ordine crescente sul tappeto, oppure scegliere un elemento intrinseco della numerazione: pari, dispari, alto, basso, rosso, nero.. queste sono chiamate chance, pagate 2:1. Se gioco un euro sul rosso, ed esce un numero del mio colore, prendo 1 euro di vincita che si somma all’euro giocato non rimosso dal tavolo. Io personalmente non amo le chance, non sono materia per me. Io mi concentro sui numeri: li giochi in pieno, a cavallo, a terzine, carrè, sestine.. Ad ogni tipologia di giocata corrisponde una vincita: in pieno x35, a cavallo x17, la terzina x11, il carrè x8 e la sestina x5. Vi sono poi le colonne e le dozzine che pagano 3:1: gioco un euro sulla prima dozzina, vinco 2 euro a cui sommo la giocata vincente.
 
7)      Differenze sostanziali fra il gioco reale, al casinò, e il virtuale online: premesso che per online intendo comunque con dealer live, solo ed esclusivamente con la ruota vera che gira e una persona che tira la pallina. Io diffido assolutamente dai randomizzatori che gestiscono le ruote virtuali, non mi interessano. Non posso affidarmi alla casualità informatica: devo vedere come gira la pallina, la ruota che viene invertita, la tipologia di cilindro. Quindi spinno online SOLO con croupier live. Mi raccomando. Ad ogni modo, anche se collegati con un casinò reale, pur sempre di gioco virtuale si tratta perché non ho tra le mani le fiches da giocare, mi basta qualche tocco di mouse. Qui sta la prima differenza: facciamo un parallelo con il tennis, se giocate all’aperto un match di 4 ore credo che fisicamente sia diverso che fare 30 mini-match alla Wii. Ecco, l’impegno fisico e mentale è completamente diverso: al casinò se fai giocate complesse con 40-50 gettoni sul tavolo ogni mano vanno riposizionati con cura, senza commettere errori. Al pc basta premere “ripeti”, ed il gioco è fatto. Quindi sembra più comodo… ma in realtà online hai pochi secondi per giocare e non puoi parlare con nessuno quindi se non fai in tempo ti arrangi, il tempo va e il croupier tira. Al casinò al contrario se stabilite una comunicazione minima con l’impiegato vi aspetta e vi chiede se può tirare, non male. Un altro aspetto, abbastanza rilevante, è rappresentato dal pagamento: online non restano le miss sul tavolo quindi percepite sempre di incassare qualcosa in più rispetto al gioco tradizionale… se gioco un pieno da 100 euro e lo centro online vedo accreditati 3.600 euro contro le fiches di 3.500 che mi verrebbero consegnate dal croupier. Non solo. Al casinò è tradizione riconoscere agli impiegati il valore aggiunto del loro servizio, offrendo come mancia il valore della scommessa in pieno che si è vinta. Mi spiego: ho giocato 100 euro in pieno e ho centrato il numero? L’impiegato si aspetta una mancia... in tanti casi vedrete consegnare un gettone da 100 euro (!), in altri magari un valore inferiore ma comunque importante (almeno 50, ad esempio). Se stiamo giocando con i gettoni minimi (da 2 euro o da 5 euro), è quasi obbligo lasciare un gettone all’impiegato. Io, sinceramente, l’ho sempre fatto volentieri… vuol dire che si vince.
 
8)      Avvicinarsi alla roulette per la prima volta vuol dire, per curiosità, provare qualche lancio cambiando qualche spicciolo. Ho visto tante volte principianti che acquistano una decina di gettoni e dopo tre lanci a vuoto si rammaricano e lasciano la postazione perché non hanno vinto un fico secco. E’ chiaro, che essendo un gioco ad estrazione, non si può ipotizzare sia un gioco immediato. Spesso è la costanza con cui si crea un sistema stabile e non troppo costoso a dare frutti importanti. Alcuni importanti siti di strategia e calcolo sostengono che non puoi cominciare a giocare se non hai la disponibilità per avere 500 pezzi del taglio minimo… al casinò reale è una bella somma, se consideriamo anche il gettone da 2 euro (non così frequente). Se guardiamo online c’è Winga che permette di giocare a Roulette Show con 0,10 taglio minimo, Sanremo online 0,50 euro. Cifre che permettono di provare senza grossi intoppi qualche strategia di gioco. Io personalmente trovo che 500 pezzi siano sufficienti se si concentra molto la giocata, se invece in modo più variegato e tutelante cerchiamo giocate incrociate (più avanti vi spiego cosa intendo) dico che di pezzi ne servono 1000… Ma ogni cosa a suo tempo.
 
9)      Ritardatari, freddi, caldi ecc non sono panini o piadine del bar ma tipologie di statistiche che le piattaforme mettono a disposizione: per ora vi dico, non lasciamoci troppo influenzare da questi dati, in fin dei conti ad ogni spin tutti hanno la stessa probabilità di vincita… Ma, c’è un però: la statistica sicuramente una manina ce la dà. La “normalizzazione” è un fattore reale e concreto di cui parleremo.
 
10)   Last point of view: Al casinò andiamo per giocare denaro, è vero, ma cercando l’adrenalina che ci fa divertire. Se vi angustiano problemi di qualsiasi genere lasciate perdere, non sarà mai la vostra serata. Provato e testato. Bisogna essere tranquilli e leggeri. Anche se ci mettiamo “la cintura di sicurezza” e usiamo la testa giocare è pur sempre un azzardo. Non si scherza con i danari, anche se coscientemente ne stiamo per mettere in gioco… Un conto è farlo con la sicurezza della serenità interiore, un conto è farlo con altri pensieri negativi che ci affliggono. Andreste a tenere una conferenza davanti a mille persone con la febbre senza aver preparato la materia? Assolutamente no. L’impegno mentale è tale da richiedere forza e coraggio, andando magari un pochino preparati alle evenienze (tra cui il total loss, ahimè). Un’ultimissima considerazione: sistemi vincenti sicuri non esistono! SISTEMI VINCENTI SICURI NON ESISTONO! Mi sono spiegato?

Ci vediamo al tavolo

Immo

lunedì 27 gennaio 2014

APT casinò italiani - here welcome - per un we diverso

APT dei casinò terrestri italiani
Miniguida per chi non ha mai messo piede in un casinò. Così, se vagliate un weekend alternativo, avete qualche elemento in più per scegliere.
Innanzitutto, a differenza dei Paesi confinanti, l’Italia ha solo quattro Case da Gioco legali in deroga al Codice Penale che vieta il gioco d’azzardo sul territorio italiano. Aldilà dei decreti che negli anni hanno aperto ai giochi numerici, ai gratta&vinci, al Bingo e ai casinò online, storicamente sono solo cinque i Comuni in possesso della deroga menzionata: Sanremo, Venezia, Saint-Vincent, Campione d’Italia e Bagni di Lucca. Le prime quattro località sono veri e propri casinò (anche molto conosciuti), al contrario la località toscana ha inaugurato nel 2009 –dopo oltre trenta’ anni- una Kursaal completamente elettronica (senza personale).
Passiamoli in rassegna
CAMPIONE D’ITALIA
Per arrivare a Campione dovete lasciare l’Italia attraverso la dogana di Chiasso, sull’A9 Lainate-Como-Chiasso (se transitate dall’autostrada Svizzera ricordatevi che serve la vignetta, costo 40 euro circa e dura per l’anno solare in corso, altrimenti uscite a Como Monte Olimpio e seguendo via Bellinzona vi trovate in Svizzera senza passare dall’autostrada). Entrati in Canton Ticino vi interessa raggiungere la località di Campione d’Italia, poco prima di Lugano. La struttura imponente del Casinò non passa inosservata e seguendo l’unico senso di marcia del centro abitato affacciato sul Ceresio vi troverete all’ingresso del parcheggio interrato. Logisticamente Campione non fa una piega, la struttura ha pochissimi anni ed è molto funzionale. Ci sono due ristoranti interni e i giochi sono suddivisi tra i vari piani. Al terzo ingresso viene consegnata la tessera fedeltà che vi consente di entrare senza passare dal segretariato per la registrazione. Un aspetto importante che è cambiato recentemente riguarda la valuta: ora si gioca anche in euro, così non è più necessario fare incredibili cambi di valuta dentro o fuori il Casinò euro-franchi e viceversa. Per alloggiare nei pressi del casinò consultate il sito che elenca le strutture convenzionate (veramente vicine sono poche, ma a qualche km trovate Lugano e la ricettività aumenta inesorabilmente).
 
VENEZIA
In queste settimane la Casa da Gioco più antica d’Italia è interessata dalla futura privatizzazione: il Comune della laguna ha scelto, con grande passione, la via della cessione della gestione del casinò. Pertanto, chissà, magari ci aggiorneremo con qualche interessante novità. Qui avete due possibilità: volete essere romantici e avete tempo di gustarvi i canali veneziani? Allora dirigetevi senza indugio alla sede di Ca Vendramin, sul Canal Grande. Potete parcheggiare al piazzale all’inizio della laguna e farvi portare direttamente al casinò da un’imbarcazione dedita al servizio navetta per i clienti (gratuita). Entrerete dal Canale, molto affascinante. Qui regna sua Maestà la roulette francese, a Venezia tutto ha il suo incredibile fascino. Se, invece, volete una soluzione più comoda e veloce fa per voi Ca Noghera, la sede terrestre del casinò, vicinissimo all’aeroporto Marco Polo. Qui trovate sia i tavoli che tante slot. Alloggiare a Venezia non necessita approfondimenti direi, nemmeno elencare le possibilità per pranzare o cenare… Io ad esempio amo l’hotel Cavalletto e al casinò volo con un taxi tra i canali (attenti al prezzo: a/r circa 100 euro!).
 
SAINT VINCENT
Pochi mesi fa il Casinò de la Vallee ha inaugurato il Grand Hotel Billia, creando il primo resort italiano hotel&casino. Ne consegue che una tappa a Saint-Vincent diventa sicuramente più interessante, quanto meno per godere dei servizi accessori luxury della struttura. Francamente la cittadina non brilla particolarmente per paesaggio, bellezze architettoniche o fascino romantico… Anzi un poco può deludere per i pochi servizi. Alberghi per alloggiare ce ne sono, aldilà del nuovo Grande Hotel, su tutti ricordo per qualità-prezzo ‘Alla Posta’, dotato anche di zona relax (www.hotelpostavda.it). Il casinò ha un elegante ristorante interno, da provare. Per chi ama l’ambiente montano è ideale come tappa per una gita in Valle d’Aosta.
 
SANREMO
Sanremo non ha bisogno di grandi presentazioni, reso famoso anche dall’omonimo festival della canzone che ebbe origine proprio nel teatro del Casinò. In effetti Sanremo presenta le caratteristiche più ‘cultural-chic’ tra le Case da Gioco nazionali: l’offerta parallela al gioco di iniziative musicali o culturali supera ampiamente le altre, non ha paragoni. L’ambientazione è curata e la cittadina marittima è molto elegante. Vanta anche un primato, in Italia (e di questo parleremo ancora): è il primo casinò che ha mandato in rete live un proprio tavolo da gioco. Se vi collegate al sito dalle 15:00 fino alla chiusura dei tavoli potrete giocare alla roulette da casa ma sfruttando gli spin di un vero tavolo, con tanto di ospiti che puntano le loro fiches. Molto carino, anche se non mancano i difetti di ordine tecnico che altre piattaforme online non hanno, ma ripeto, di questo ne riparleremo. L’offerta alberghiera di Sanremo vi permette di restare per un weekend con prezzi per tutte le tasche.
 
Prima di partire con regole, statistiche e qualche emozione ai tavoli della roulette ho preferito ricordarvi che un weekend diverso è sempre possibile trascorrerlo, senza esagerare, in alcune località magari mai considerate. Oggi restiamo in Italia, ma prossimamente parliamo di Mendrisio, Lugano, Nova Gorica, Montecarlo e della Costa Azzurra... mica esiste solo lo stivale!
 
Mi trovate ai tavoli, online e dal vivo, perché tutto parte da lì, dal rumore della pallina che cade…
 
Immo
 
 

venerdì 24 gennaio 2014

Un po' di ciance, per iniziare

Sgombriamo il campo -subito- da facili o inutili pensieri: non sono qui per illustrare magici sistemi per vincere alla roulette. Per un semplice motivo: non esistono. Ripeto: non esistono. Voglio semplicemente condividere, con chi vuole, emozioni, pensieri e al massimo chiamiamole tattiche o sistemi di gioco, come nel calcio esiste il 343 o il 442... niente di più. Andiamo a scavare nel nostro piccolo grande Ego e diamo qualche risposta alle sensazioni che sentiamo. Magari mi occupo di qualche caso di cronaca politico-sindacale di chi fa funzionare questo mondo.. perché no. Un occhio a 360°, ho sempre sognato di scrivere per gli altri, di condividere il mio pensiero.

Chissà che non piaccia anche!

Sono serio: mi trovate ai tavoli, online e dal vivo. Perché tutto parte da lì, dal rumore della pallina che cade.

giovedì 23 gennaio 2014

Battesimo del fuoco

Incredibile! Ho creato un blog! Il mio primo blog!

Immo finalmente potrà raccontarsi, dire cosa fa e cosa pensa!

Ma scusate, chi sarebbe Immo????

Semplice.. un incredibile amante. Appassionato, ardente. Un donnaiolo quindi??? Noooo, assolutamente! Immo è un latin lover del TAVOLO VERDE, è innamorato della regina dei giochi...

Dai, ora non posso dire altro. Mi trovate ai tavoli, online e dal vivo.

E non pensate troppo alla nassa stasera...

Buonanotte! Have good time here!!

Immo